Ghost Records è lieta di presentare il secondo lavoro sulla lunga distanza per i Canadians, dopo l’esordio “A sky with no stars”, datato ormai 2007. THE FALL OF 1960 è un disco nato e realizzato in maniera totalmente diversa rispetto al precedente. La band ha infatti deciso di dedicare tutto il 2009 alla scrittura e alla registrazione dei nuovi brani, prendendosi una pausa dal lungo tour che, per un anno e mezzo, l’ha vista calcare i palchi di tutti i più importanti club e festival italiani, con alcune importanti esibizioni all’estero, come ad esempio quella al SXSW 2008, e con importanti riconoscimenti, come “MTV Best new act 2007”, “SPIN Artist of the day” e il primo premio dell’Heineken Jammin’ Contest 2006.
Anche in questo nuovo lavoro il gruppo riesce a mantenere l’equilibrio tra il muro di chitarre e la melodia, variando però l’approccio all’arrangiamento. Sono infatti presenti mandolino, banjo, violini, pianoforti, glockenspiel, chitarre acustiche, che contribuiscono a rendere il disco più eterogeneo. Anche la decisione di affidare due brani alla voce del tastierista Vittorio (Yes Man e The richest dumbass in the world) e del bassista Massimo (The richest dumbass in the world) ha permesso di esplorare un ambito pop molto diverso rispetto agli esordi del gruppo.
Per la produzione artistica la band ha deciso di lavorare ancora con Matteo Cantaluppi, presente sia in fase di preproduzione che per tutta la permanenza in studio per le registrazioni e il mixaggio. La decisione di registrare su nastro analogico e quasi esclusivamente in presa diretta ha permesso al gruppo di trasportare su disco l’immediatezza dei live, condensando in dieci tracce le linee guida del progetto Canadians fin dalla nascita, nel 2005: coniugare parti vocali memori della lezione impartita da band come Beach Boys, Grandaddy e Weezer con ritmiche e sonorità che rimandano al più classico indie rock chitarristico anni ‘90/’00 di Nada Surf, Dinosaur Jr, Built To Spill e Foo Fighters.
Il desiderio di sperimentare nuove soluzioni sonore ha dato i suoi frutti: parti a cappella, brani semiacustici, intro pianistiche, una ricerca melodica mai banale fanno di THE FALL OF 1960 il disco della piena maturità artistica per i Canadians. Un album che parla principalmente di tematiche come la natura e l’amore e di come i due elementi si mescolino misteriosamente nella mente di Duccio, principale autore delle liriche.
credits
released April 9, 2010
registrato allo Studio Sottoilmare (Verona) da Matteo Cantaluppi e Luca Tacconi e all’Umatic Studio (Milano) da Matteo Cantaluppi
mixato da Matteo Cantaluppi all’Umatic Studio
masterizzato da Jon Astley al Close To The Edge Mastering (Londra).
Duccio Simbeni: voce, chitarra
Michele Nicoli: chitarra
Massimo Fiorio: basso, voce su “the richest dumbass in the world”
Vittorio Pozzato: tastiere, pianoforte, mandolino, banjo, violino, chitarra, cori, voce su “yes man” e “the richest dumbass in the world”
Christian Corso: batteria
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